Abolizionismo 1.1: Unterschied zwischen den Versionen

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L'abolizione della schiavitù
In Francia, la voce "Tratta dei negri" dell'Encyclopédie redatto da Louis de Jaucourt nel 1776 condanna la schiavitù e il commercio degli schiavi che «viola la religione, la morale, le leggi naturali, e tutti i diritti naturali dell'uomo».
Jacques Pierre Brissot fonda la Società degli amici dei Neri nel 1788; ma, malgrado gli sforzi dei suoi importanti membri, l'abate Henri Grégoire, Condorcet, non riesce ad ottenere l'abolizione dello schiavismo dall'Assemblea costituente.
Solo il 4 febbraio del 1794 la Convenzione nazionale abolisce la schiavitù convalidando e estendendo la decisione unilaterale del commissario civile di San Domingo presa con il decreto d'abolizione della schiavitù del 29 agosto 1793.


In questo modo la Convenzione si proponeva di conseguire due risultati: sedare la rivolta degli schiavi in San Domingo e contrastare le minacce che venivano dai sostenitori della monarchia e una possibile invasione inglese.
E in vero il decreto abolizionista non fu applicato in tutte le colonie francesi.


Sarà Napoleone a ristabilire con la legge del 30 floreale dell'anno decimo (20 maggio 1802) lo schiavismo nei territori d'oltremare. L'imperatore cedeva alle richieste della famiglia di sua moglie Giuseppina di Beauharnais che discendeva dai primi coloni di San Domingo e alle insistenze dei coloni bianchi che sostenevano di non poter più assicurare la loro sopravvivenza e quella delle loro piantagioni se non utilizzando una manodopera servile. Sempre in età napoleonica furono proibiti i matrimoni misti.
La necessità di dare ai francesi una costituzione di tipo liberale e un clima di pacificazione spinse Napoleone, dopo il ritorno in Francia dall'isola d'Elba, a decretare l'abolizione immediata della schiavitù che nel 1802 aveva causato una vera guerra d'indipendenza a San Domingo con protagonista il celebre Toussaint Louverture
Il decreto abolizionistico napoleonico sarà confermato dal Congresso di Vienna con il Trattato di Parigi del 20 novembre 1815 ma in realtà non fu mai applicato durante l'età della Restaurazione. Tant'è che ancora nel 1834 nasceva la "Società francese per l'abolizione della schiavitù" presieduta da Victor de Broglie.
Victor Schoelcher, sottosegretario per la Marina e per le colonie, durante il governo provvisorio seguito in Francia alla Rivoluzione del 1848 fece adottare il decreto del 27 aprile dello stesso anno, sull'abolizione della schiavitù nelle colonie.
Medaglione ufficiale della Società Britannica contro lo Schiavismo
Inghilterra[modifica | modifica wikitesto]
Fin dal 1772 il giudice britannico Granville Sharp stabilisce il criterio che qualunque schiavo fuggito dalla colonie riesca a calcare il suolo inglese diverrà automaticamente un uomo libero.
Nel 1783 i quaccheri inglesi promuovono la prima associazione per la liberazione degli schiavi(Abolition Society).
Nel 1789 viene fondata la Society for Effecting the Abolition of the Slave Trade ("Società per l'abolizione della tratta"), un movimento abolizionista organizzato voluto, tra gli altri, dal deputato William Wilberforce e dall'attivista Thomas Clarkson, con il sostegno del primo ministro William Pitt.
La Camera dei Comuni nel 1807 delibera il divieto di attracco nelle navi negriere nei porti inglesi e nel 1815 sarà la marina britannica, su mandato del Congresso di Vienna[6] a fare applicare il divieto internazionale della tratta degli schiavi.
Nel 1833 il Parlamento inglese decreta la liberazione degli schiavi nelle colonie.


Paesi extraeuropei[modifica | modifica wikitesto]
Paesi extraeuropei[modifica | modifica wikitesto]
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